8 Ottobre 2020

Decreto Rilancio e Superbonus 110%: ecco come funzionano veramente

Il Decreto Rilancio si prospetta sempre più come un volano per restituire slancio e vigore all’economia italiana, a più livelli.

Fra le varie iniziative a sostegno del Paese e della ripartenza economica contenute nel Decreto spicca il cosiddetto Superbonus 110%, che in pratica consente di effettuare gratis i lavori di ristrutturazione degli immobili.

Chiaramente, questa agevolazione non viene concessa in toto a chiunque, ma esistono dei precisi paletti che ne limitano la fruizione a categorie precise e per lavori specifici.

Di fatto, occorre comprendere quali sono i vincoli imposti per ottenere la maxi detrazione, a chi spetta e come muoversi a livello burocratico per ottenerla.

In questo approfondimento prendiamo in esame il decreto attuativo del Bonus 110%, offrendo una vera e propria guida con tutte le indicazioni necessarie per aiutare coloro che hanno in programma di ristrutturare casa – o che vorrebbero farlo.

Che cos’è il SuperBonus 110% e quando è entrato in vigore

È una delle agevolazioni previste dal Governo per incentivare la ripresa economica e, in particolare, il settore dell’edilizia. È limitato a specifici soggetti, e per lavori di ristrutturazione ben precisi: i cosiddetti “interventi trainanti” relativi all’efficientamento energetico degli immobili o gli interventi antisismici.

I lavori che possono avvantaggiarsi del bonus sono quelli eseguiti nell’arco del periodo che va dal 1 Luglio 2020 fino al 31 Dicembre 2021.

La firma definitiva al decreto attuativo è stata posta all’inizio di Agosto 2020.

Chi ne ha diritto

L’articolo 119 del DL Rilancio chiarisce i soggetti che hanno diritto al bonus.

Più nel dettaglio, la detrazione fiscale spetta a:

  • Persone fisiche: ne possono beneficiare tutti i proprietari di unità immobiliari, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni. Inoltre:
    • Possono averne diritto su di un massimo di due unità immobiliari possedute, ma non situate in condominio
    • Nel caso di seconda abitazione o altro, il bonus è ottenibile a patto che vengano realizzati interventi antisismici, di installazione degli impianti solari fotovoltaici o di installazione di sistemi per l’accumulo
    • Il bonus è accessibile anche nel caso di interventi comuni di un edificio con proprietario unico
    • La detrazione è valida anche per gli immobili unifamiliari dichiarati abitazione principale, anche nel caso in cui siano parzialmente affittati
  • Condomini residenti: si può accedere al Bonus 110% anche nel caso in cui vi siano lavori di ristrutturazione da operare su parti comune dello stabile. Ad averne diritto è l’intera platea di persone fisiche, professioni ed imprese, comprese quelle di capitali o persone. L’oggetto dei lavori può essere diverso:
    • Ristrutturazione di qualunque abitazione, anche se non prima casa
    • Ristrutturazione di un ufficio
    • Ristrutturazione di un negozio
  • Cooperative di abitazione a proprietà indivisa
  • Residenti IACP
  • Soggetti IRES
  • Soggetti aventi finalità di tipo sociale
  • Organizzazioni di volontariato ed associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano
  • Associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi
  • Lavoratori autonomi ed imprenditori, a patto che gli immobili interessati riguardino la propria sfera privata. Fanno eccezione da tale vincolo solo i lavori riguardanti le parti comuni condominiali

Vediamo ora quali sono i tipi di interventi previsti dal Decreto Rilancio che potranno usufruire del Superbonus 110%.

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Quali lavori di ristrutturazione è possibile effettuare gratis con il Superbonus 110%

Il Decreto Rilancio è molto preciso in merito al tipo di lavori di ristrutturazione che possono beneficiare delle agevolazioni fiscali.

In linea generale, nel testo si fa riferimento ai cosiddetti “interventi trainanti”, che sono in tutto 3:

  • Lavori legati alla realizzazione di un cappotto termico di un edificio
  • Lavori per la sostituzione di un impianto di riscaldamento centralizzato
  • Lavori per la sostituzione di impianti di riscaldamento sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari indipendenti

A questi si aggiunge altresì la possibilità di ottenere il bonus nell’ambito degli interventi di demolizione e ricostruzione, nel rispetto delle condizioni previste dai requisiti tecnici del decreto Mise 6 agosto 2020.

Anche se non espressamente contemplato negli interventi trainanti, il bonus è ottenibile anche in relazione ad altri interventi per il miglioramento del rendimento energetico.

Fra questi spiccano il cambio degli infissi e di schermature solari, così come vedremo a breve.

1. Lavori legati alla realizzazione di un cappotto termico di un edificio

Per ciò che concerne gli interventi legati alla realizzazione di un cappotto termico di un edificio, sono interessate le soli superfici opache, sia verticali, che orizzontali che compongono l’immobile.

Queste devono essere superiori al 25% della superficie disperdente lorda dell’intero edificio.

La detrazione possibile è molto sostanziosa e definita in tal modo:

  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle prime 8 unità immobiliari che compongono l’edificio
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio”, oltre le prime 8 unità immobiliari

Fondamentale per questo tipo di intervento è la scelta dei materiali impiegati, che necessariamente dovranno essere a basso impatto ambientale e certificati almeno secondo gli standard minimi richiesti.

2. Lavori per la sostituzione di un impianto di riscaldamento centralizzato

Altro intervento trainante è quello che interessa la sostituzione di un vecchio impianto di riscaldamento centralizzato con un impianto a condensazione, a pompa di calore, ibrido o geotermico.

Tale impianto potrà essere altresì abbinato ad impianti fotovoltaici, ad accumulo e di micro-cogenerazione. Chiaramente, anche l’installazione di queste diverse tipologie accessorie di impianto può essere coperta dall’Ecobonus 2020.

La detrazione possibile per questi interventi è così definita:

  • 20.000 euro moltiplicati per il numero delle prime 8 unità immobiliari che compongono l’edificio
  • 15.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, oltre le prime 8 unità immobiliari

Una buona notizia è legata al fatto che l’agevolazione fiscale è estesa anche alle spese relative allo smaltimento ed alla bonifica dell’impianto cambiato.

Nel caso in cui con un solo intervento di sostituzione non sia possibile raggiungere la classe energetica richiesta dalle norme, sarà necessario abbinare ulteriori interventi, pena la non accettazione della pratica.

3. Lavori per la sostituzione di impianti di riscaldamento esistenti sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari indipendenti

Questa tipologia di interventi trainanti è molto simile alla precedente, ma è destinata appunto alla ristrutturazione di edifici unifamiliari indipendenti. Il bonus si può ottenere se si compie la sostituzione degli impianti di riscaldamento esistenti con quelli a pompa di calore, ibridi o geotermici.

A questi è anche consentita l’installazione di impianti fotovoltaici, di accumulo e di micro-cogenerazione.

La detrazione è calcolata sempre allo stesso modo, con un tetto massimo di spesa non superiore ai 30mila euro per un numero massimo di due unità immobiliari.

Anche per gli edifici unifamiliari possono essere inserite nelle agevolazioni le spese sostenute per lo smaltimento e la bonifica dell’impianto sostituito.

Altri interventi e lavori antisismici

Il bonus può essere ottenuto anche in relazione ad altri interventi da operare sugli edifici. Vediamo quali.

Interventi collegati a quelli trainanti

All’interno dell’articolo 14 del DL n.63/2013 sono contemplati ulteriori interventi su edifici e abitazioni che godono altresì delle agevolazioni fiscali relative all’Ecobonus.

Tali interventi vengono ripresi anche nel Decreto Rilancio e posti come lavori che possono accedere al Superbonus 110%, a patto però di essere abbinati agli interventi trainanti summenzionati.

Ma quali sono questi interventi? Eccoli:

  • Installazione di pannelli fotovoltaici
  • Installazione di una colonnina di ricarica elettrica
  • Installazione di pannelli solari
  • Sostituzione di infissi per aumentare l’isolamento termico ed acustico
Interventi antisismici

Il bonus 110% interessa anche tutti quegli interventi antisismici che sono volti a migliorare le caratteristiche degli edifici, così da garantire un rischio sismico inferiore.

Nello specifico, possono godere delle detrazioni:

  • Tutti i lavori che consentono ad un edificio di ridurre il rischio sismico di una o due classi inferiori
  • Le opere di messa in sicurezza statica delle parti strutturali dell’edificio
  • L’acquisto di uno o più edifici antisismici realizzati mediante la demolizione e la successiva ricostruzione in zona sismica di classe 1, 2 o 3

Il tetto massimo di spesa è pari a 96 mila euro per unità immobiliare per ciascun anno.

Inoltre, è possibile usufruire di una detrazione pari al 90% del costo di una polizza a copertura del rischio per eventuali eventi dovuti a calamità naturali. Ciò vale solo nel caso in cui la cessione del credito sia stata data ad un’impresa di assicurazioni.

Cambiare infissi e serramenti

Rimborsi previsti dal Decreto Rilancio: detrazione del 110%, cessione del credito e sconto in fattura

Veniamo adesso alla questione relativa ai rimborsi previsti dal Decreto Rilancio: quanto è possibile recuperare? E davvero con il Superbonus 110% è possibile eseguire degli interventi di ristrutturazione gratis?

Andiamo con ordine. All’interno del Decreto Rilancio sono previste tre diverse soluzioni:

  • Detrazione del 110%: è quella strettamente collegata al Superbonus, che prevede un rimborso pari al 110% della somma spesa all’interno di un periodo di tempo pari a 5 anni. In questo caso, le spese saranno anticipate da chi deve ristrutturare la propria abitazione e/o edificio, ma nell’arco di 5 anni sarà possibile recuperarle detraendole dalle dichiarazioni dei redditi successive
  • Cessione del credito d’imposta: è un’altra soluzione per approfittare degli incentivi statali. In pratica, si può trasformare la detrazione fiscale in un credito di imposta. Tale credito può essere poi ceduto a terzi, compresi eventuali istituti di credito o intermediari finanziari
  • Sconto in fattura: in questo caso il proprio credito d’imposta viene ceduto direttamente al fornitore che ha realizzato i vari interventi, in cambio di uno sconto immediato sul corrispettivo dovuto. Sarà poi lo stesso fornitore a recuperarlo, sempre sotto forma di credito di imposta, o eventualmente cederlo a terzi

Scorrendo le indicazioni fornite nella guida definitiva all’Ecobonus 2020, è facile comprendere come non sia semplicissimo accedere all’agevolazione fiscale del 110%. Ci sono dei limiti stringenti, a partire anche dall’accordo unanime che devono avere i condomini: un evento che non si può dare per scontato!

In media res si trova la cessione del credito di imposta, ma di certo la soluzione più immediata e comoda è quella dello sconto in fattura, che consente di risparmiare subito ben il 50% della spesa complessiva dei lavori.

Come richiedere l’Ecobonus 2020: i documenti necessari

Sappiamo bene che quando si tratta di incentivi e agevolazioni statali, la burocrazia ha un peso notevole e decisivo per la buona riuscita del tutto.

E ciò non fa eccezione per quanto riguarda il Superbonus. Cercando di semplificare il tutto, i documenti necessari per inoltrare la richiesta del nuovo Ecobonus sono:

  • Asseverazione: va realizzata e firmata da un tecnico regolarmente iscritto all’Ordine o al Collegio professionale di riferimento. Deve contenere del dettaglio tutte le opere migliorative che si intendono compiere ed i costi stimati
  • Relazione di conformità prima dell’inizio dei lavori
  • Comunicazione dei dati all’ENEA,
  • Attestato di qualificazione energetica (APE) prima dei lavori ed alla loro conclusione

Non presentare tali documenti o farlo in maniera parziale può pregiudicare la possibilità di ottenere le agevolazioni fiscali.

Nel caso di dichiarazioni mendaci, sono previste delle sanzioni sia nei confronti del contribuente che del fornitore, nel caso in cui si riconosca un concorso di violazione. È altresì soggetto a sanzione chi ha ceduto il credito di imposta.

Chiaramente, nel caso in cui i controlli dell’Agenzia delle Entrate verifichino situazioni non conformi, è prevista la restituzione dell’importo del bonus ottenuto più i relativi interessi.

Sconto in fattura 50%: conviene?

Decisamente sì.

E si tratta, così come accennavamo prima, della soluzione più rapida e semplice per eseguire i lavori usufruendo di uno sconto davvero importante, senza aspettare anni per le detrazioni fiscali.

Per ottenerlo inoltre non è necessario eseguire delle opere trainanti, poiché la sua concessione rientra nell’ambito dei lavori di recupero edilizio.

Di fatto, se si ha intenzione di sostituire i propri infissi con modelli nuovi e più performanti, si potrà richiedere lo sconto immediato in fattura, senza l’obbligo di dover procedere con altri lavori.

Sostituire porte e finestre con il Superbonus 110%

Per chi deve sostituire porte e finestre per aumentare l’isolamento termico ed acustico di casa, il momento è propizio: il SuperBonus 110% è valido per questa tipologia di interventi.

L’agevolazione è valida sia per l’acquisto, che la messa in opera dei serramenti, comprese eventuali schermature solari accessorie.

Naturalmente, nella scelta dei nuovi serramenti si dovranno preferire necessariamente modelli con una classe energetica alta, di certo maggiore rispetto a quelli in essere.

Non bisogna però dimenticare che la sostituzione dei serramenti va abbinata ad uno o più degli interventi trainanti previsti dal Dl. In caso contrario, non si potrà beneficiare del bonus.

Per ciò che concerne il tetto di spesa massima, invece, la detrazione va calcolata sull’ammontare complessivo dei limiti di spesa previsti per l’intervento.

Discorso diverso per lo sconto in fattura del 50% immediato, che si può richiedere anche per i soli interventi di recupero edilizio come manutenzione, ristrutturazione e restauro.

Tutte le porte e le finestre Oknoplast rispettano i requisiti per accedere al bonus statale, in quanto dotati di classi energetiche di livello superiore che contribuiscono ad innalzare l’efficienza energetica dell’abitazione ed il comfort domestico.

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