27 Ottobre 2017

Come riconoscere i muri portanti

Come riconoscere i muri portanti senza i progetti costruttivi

I muri portanti sono degli elementi strutturali dell’edificio che hanno il compito di trasferire i carichi che vi gravano alle fondamenta. In caso di terremoto sono le pareti che resistono meglio alle scosse. Prima di ristrutturare un immobile dovete valutare bene gli interventi da fare sulle pareti perché la modifica o un errore potrebbe risultare fatale e provocare il collasso parziale o totale della struttura. Ecco alcuni utili consigli per riconoscere i muri maestri e sapere come intervenire su di essi prima di ristrutturare la casa.

Che cosa sono i muri portanti?

I muri portanti possono essere considerati lo scheletro di una costruzione. Si chiamano così perché “portano” la struttura, ossia sorreggono il peso dell’edificio e i carichi verticali che vi gravano trasferendoli alle fondamenta per impedirne il collasso. Devono rispondere anche alle sollecitazioni orizzontali quali l’azione del vento e l’eventuale forza di un sisma. Hanno quindi un’importante funzione statica e pertanto differiscono sia dai tramezzi, che fungono solo da divisori interni, che dalle semplici tamponature perimetrali, che separano l’interno dell’edificio dall’esterno. Un muro portante può essere realizzato con diverse tecnologie e materiali costruttivi, come mattoni, muratura e pietra. Per assolvere con successo le sue funzioni è necessario che abbia uno spessore relativamente elevato, dipendente dall’entità dei carichi totali agenti, e una sezione di area notevole, affinché gli ultimi possano essere equamente ripartiti.

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Come riconoscere i muri portanti

Prima di cominciare una ristrutturazione edilizia dovete assolutamente conoscere qual’è la muratura portante dell’immobile. Abbatterli, anche solo parzialmente, potrebbe rivelarsi fatale e compromettere la statica della struttura fino a provocarne il crollo. La scelta più saggia è quella di richiedere la consulenza di uno strutturista (ingegnere, architetto o geometra). Tuttavia, anche se non siete degli esperti, potete riconoscere le murature portanti procurandovi una pianta aggiornata dell’immobile in scala 1:50 o almeno 1:100. Un muro portante è disegnato con un tratto più marcato rispetto agli altri e ha uno spessore maggiore (dai 20-30 cm in su). Se non avete a disposizione la pianta, potete affidarvi a questi criteri empirici:

  • battete su ogni parete in più punti. Quelle che restituiranno un suono sordo, sono quasi certamente portanti;
  • misurate lo spessore dei muri interni. In quelli portanti è maggiore;
  • individuate le travi della struttura, dato che poggiano tutte su pareti portanti;
  • se l’edificio è su più livelli, i muri portanti sono quelli che continuano da un livello all’altro senza interruzione perché devono trasferire i carichi alle fondamenta.

Quando si possono abbattere le pareti?

Se dovete effettuare la ristrutturazione di un immobile, magari per realizzare un open space e fondere gli ambienti di sala da pranzo e soggiorno, l’abbattimento totale o parziale delle pareti potrebbe risultare necessario per renderlo più bello e funzionale. Purtroppo non sempre è possibile eliminare un muro, ma potete farlo con certezza se:

  • questo non è portante;
  • è un tramezzo che non viene attraversato da impianti e tubazioni;
  • l’edificio è solido o è interessato da opere di consolidamento strutturale;
  • l’edificio non è sottoposto a nessun vincolo urbanistico o ambientale;
  • l’edificio non è stato danneggiato da scosse sismiche.

Se si verifica anche solo uno degli ultimi 4 casi, non potete abbattere la parete. In presenza di muri maestri da abbattere richiedete sempre la consulenza di uno strutturista che valuterà il caso specifico.

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I muri portanti si possono abbattere?

Eliminare una porzione di un muro portante è sempre possibile, ma dovete seguire alcuni accorgimenti e affidarvi a un progettista esperto vista la delicatezza dell’intervento che potrebbe avere ripercussioni negative sulla statica dell’edificio. Potrete far realizzare un progetto per l’apertura di un varco, di una porta oppure di una finestra nel muro, ma prestando le dovute attenzioni:

  • richiedete la consulenza di un tecnico strutturista per effettuare le verifiche di stabilità dell’edificio. Per non comprometterla, definite insieme a lui le dimensioni dell’apertura;
  • fate realizzare una cerchiatura. Si tratta di una cornice in acciaio o cemento armato costituita da pilastrini verticali, sormontati e congiunti da un travetto orizzontale, che hanno il compito di sostenere le forze agenti su di essa, sia verticali che orizzontali. Il modo più facile per realizzarla è quello di utilizzare delle putrelle di acciaio saldato, adeguatamente dimensionate;
  • prevedete anche una cornice di sostegno all’apertura, che offrirà un ulteriore rinforzo alla struttura portante per compensarne l’indebolimento.

Apertura di una porta su un muro portante

Per aprire una porta su un muro portante dovete affidare il progetto ad un tecnico iscritto all’albo professionale. Dopo aver effettuato il sopralluogo dell’immobile e valutato la documentazione, potrà redigere il progetto ottimale – anche solo in fase preliminare – in grado di coniugare le vostre esigenze alle reali possibilità che offre la struttura. Se intendete per esempio realizzare un’apertura molto estesa, non è detto che sia possibile in quanto potrebbe risultare troppo invasiva per la struttura portante della casa. In ogni caso, per aprire una porta dovrete far eseguire un elemento di rinforzo, chiamato “cerchiatura”, realizzato con putrelle di acciaio saldato e rifinite esternamente. Sarà il progettista a realizzare il progetto esecutivo con tutti i particolari costruttivi. Potrete delegarlo per seguire la parte burocratica, essendo richieste la presentazione del progetto e della Comunicazione di Inizio Lavori (CIL) al Comune in cui è ubicato l’immobile. Non effettuate l’intervento abusivamente perché sono previste elevate sanzioni pecuniarie e, nei casi più gravi, la demolizione dell’opera.

 

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