Guida completa alla ristrutturazione della facciata
Scopri gli aspetti più rilevanti per la ristrutturazione della facciata. Pianifica al meglio i passi…
In origine il fienile era un ambiente destinato a una funzione puramente pratica: era infatti quella porzione della casa colonica, della fattoria o dell’azienda agricola riservata alla conservazione di foraggi secchi (paglia e fieno, per intendersi) o al rimessaggio di macchinari e utensili agricoli.
Con il passare del tempo questo spazio ha rivoluzionato completamente la sua funzione, fino a diventare un oggetto del desiderio per “designer addicted”, ovvero coloro che ricercano location particolari e suggestive per creare la propria casa dei sogni. Non solo: è diventato anche la soluzione abitativa perfetta per chi ama il relax della campagna e il fascino senza tempo dello stile rustico e country chic.
Rispetto ad altri edifici che necessitano di interventi più soft e meno invasivi, la prima cosa da dire è che ristrutturare un fienile comporta una conversione totale: dalle caratteristiche strutturali alla suddivisione degli spazi, passando per la sicurezza e l’adeguatezza a ospitare dinamiche domestiche, il percorso potrebbe essere lungo, ma estremamente affascinante. Un fienile da ristrutturare è, essenzialmente, un foglio bianco su cui intervenire radicalmente, con creatività e secondo i propri gusti, senza sottovalutare però la necessità di coniugare, nella realizzazione finale di un buon progetto, funzionalità e criteri di autenticità.
Ecco quindi qualche consiglio pratico per trasformare un vecchio fienile nella casa che hai sempre desiderato.
Abbiamo già anticipato come il fienile sia una costruzione rurale che, di norma, si trova in prossimità di casolari (la vera residenza di coloro che svolgono attività agricola) ed è destinata alla conservazione del foraggio o al ricovero di animali, macchinari e attrezzi. Strutturalmente, si presenta come uno spazio vuoto, senza solai interpiano. Proprio per questa sua natura, trasformarlo in un’abitazione implica necessariamente un cambio di destinazione ad uso abitativo.
Il parere di un tecnico che verificherà le norme urbanistico-edilizie del comune di riferimento dove è sito l’immobile e, quindi, si pronuncerà sulla fattibilità di questo passaggio burocratico, è il primo passo da compiere per assicurarsi di poter dare il via alla ristrutturazione (ricorda: ogni regione ha un proprio regolamento in materia edilizia e ciascun comune definisce in autonomia i propri piani regolatori).
La ristrutturazione, necessariamente, riguarderà (anche) interventi strutturali profondi: la messa in sicurezza – dal momento che i fienili sono strutture leggere, in quanto non nascono per sostenere grandi pesi; il rifacimento di tetto, fondamenta e/o pavimenti (che può capitare siano assenti); la costruzione di solai interpiano (i soffitti sono molto alti, per cui è possibile ricavare due livelli, uno per la zona living, l’altro per la zona notte); e infine il rifacimento o creazione ex novo di impianti idrici ed elettrici adeguati.
Si tratta di valutazioni da assegnare a un ingegnere strutturista il quale, insieme ad altri esperti e dopo un attento studio, sarà in grado di trasformare i limiti della struttura in grandi punti di forza, senza alterarne le peculiarità. Inoltre, proprio per rispettare il contesto paesaggistico in cui il fienile è naturalmente collocato, il progetto di riconversione può essere affidato a interventi di bioedilizia (con l’impiego di materiali ecocompatibili) e bioarchitettura. Un’ottima idea, inoltre, potrebbe essere quella di installare pannelli fotovoltaici che si integrino all’impianto di riscaldamento.
Poiché il passaggio da immobile non abitativo (il fienile, appunto) a uno a uso abitativo rientra negli interventi in ambito di ristrutturazione (anche nel caso in cui si decida di demolire e ricostruire), si può usufruire del Sismabonus al 110%, laddove l’ex fienile si trovi in zona sismica 1, 2 o 3 e il tecnico progettista attesti la riduzione del rischio sismico tra la vecchia e la nuova costruzione, su una spesa di 96mila euro. Inoltre, è anche possibile ottenere la detrazione del 110% come intervento cosiddetto “trainato” per l’eventuale installazione di un impianto fotovoltaico – e relativo sistema di accumulo – per una spesa massima di 48mila euro. Ricordiamo che anche la sostituzione dei serramenti rientra tra gli interventi trainati che possono beneficiare della detrazione al 110%.
Nella loro configurazione originaria, i fienili non hanno vere e proprie porte o, tantomeno, finestre, bensì più grandi e – spesso grezze – aperture di accesso ad arco e piccole ed alte fessure per far entrare luce. La scelta degli infissi da installare nel fienile, pertanto, dovrà rispettare questa peculiare caratteristica ed, anzi, esaltarne il tratto distintivo.
Gli scorrevoli in PVC Oknoplast, ad esempio, sono la soluzione ottimale in un progetto di ristrutturazione che miri a lasciar circolare aria e luce, preservando l’ampiezza e i segni del tempo. Le grandi superfici vetrate, oltre ad aumentare la superficie abitabile della casa – il sistema a scorrimento infatti permette di guadagnare lo spazio occupato dall’apertura di una tradizionale finestra a battente – creano una limpida vista panoramica che mette in armoniosa relazione l’interno con l’esterno. Più luce in casa significa anche più calore; e i risultati migliori dal punto di vista del comfort e del risparmio energetico si avranno integrando i serramenti con tapparelle che, nei mesi invernali, limiteranno la dispersione del calore accumulato durante il giorno (con un significativo risparmio in bolletta per il riscaldamento) e più protezione dalla luce solare diretta in estate (risparmio in bolletta anche in questo caso, dal momento che si potrà limitare l’utilizzo di ventilatori e/o condizionatori).
Molto utile ricordare, inoltre, che la gamma di finestre Oknoplast in PVC si contraddistingue per un’ampia scelta di accessori e tonalità – opache, metallizzate e caldi effetto legno – offrendo (anche) la possibilità di personalizzare gli infissi in modo che questi possano integrarsi perfettamente con la tua visione di stile.
Ad esempio, un accessorio per finestre che potrebbe stare molto bene in una casa-fienile sono le inglesine, che donano ai serramenti un accento classico e senza tempo perfetto per gli ambienti bucolici e country.
La scelta dello stile per gli interni è, ovviamente, soggettiva; ma poiché nel design vale la regola non scritta dell’armonia e della coerenza, va da sé che per ristrutturare un fienile l’opzione stilisticamente più idonea e improntata a criteri di autenticità sia affidarsi ai dettami del rustico e del country: travi e mattoni a vista, pareti in pietra, effetto spugnato per intonaci nuovi (la finitura più adeguata al contesto), scelta o mantenimento di materiali naturali come legno e pietra.
Di contro, chi ama osare può stravolgere ogni regola e ristrutturare il fienile in stile moderno e minimale – introducendo materiali inediti come il vetro e il ferro – in linea, tuttavia, con l’innata semplicità ed essenzialità del contesto.
Anche il tuo sogno è quello di vivere in un bellissimo fienile immerso nel verde?